AZIONI B – Azioni di attuazione

B1 – Partecipazione e supporto nello screening delle istituzioni mediche e delle cliniche veterinarie che dismettono attrezzature mediche

Dal 1 luglio 2014 al 30 giugno 2017

Obiettivo dell’azione B1:
Svolgere l’analisi dell’attrezzatura dismessa, cercando di mettere in evidenza alcune macro categorie utili per definire per ogni componente i potenziali destinatari,

Questa azione si rivolge alle organizzazioni/strutture/centri che utilizzano attrezzature e dispositivi medicali destinati a essere dismessi.
Le istituzioni di destinazione rientrano in diverse categorie: ospedali, strutture socio-sanitarie residenziali o semi-residenziali, ambulatori e centri territoriali. Sono coinvolti nell’azione anche i centri veterinari per animali domestici e animali da fattoria, in particolare: cliniche veterinarie e laboratori di analisi.

La prima attività riguarda la pianificazione dei contatti con le istituzioni mediche in Italia, a partire da quelle che hanno già dichiarato il loro interesse a cooperare nel progetto Life-Med.
Si utilizzano diversi canali di contatti: invio di materiale informativo, partecipazione alle riunioni, pubblicità e comunicazione on-line.

L’azione prevede la firma di un accordo tra CAUTO e i centri medici interessati, per una valutazione specifica dei dispositivi e delle apparecchiature dismesse.

Dopo l’accordo, CAUTO esegue la valutazione utilizzando vari strumenti: raccolta di dati e fotografie, interviste con gli operatori che hanno utilizzato l’apparecchiatura.
Gli strumenti principali di questa attività di screening sono le ispezioni in loco presso gli istituti medici per raccogliere informazioni tecniche: presenza di manuali, manutenzione programmata, pesi e dimensioni.

Risultati attesi:
– 250 contatti con strutture sanitarie
– 60 risposte e richieste di informazioni
– 30 accordi

B2 – Analisi per una precisa caratterizzazione come rifiuto dell’attrezzatura medica

Obiettivo dell’azione B2:
– Sviluppare criteri scientifici per la corretta caratterizzazione di alcune attrezzature mediche, in relazione alla presenza al loro interno di sostanze pericolose o di altri problemi legati alla loro classificazione come rifiuti.

Tali criteri sono indispensabili, in particolare durante le fasi di trasporto, di recupero o di smaltimento di queste apparecchiature, in quanto è necessario trattare le attrezzature medicali indicate come RAEE in modo corretto, determinando la tipologia di appartenenza.

In termini concreti, la corretta attribuzione di un CAE di identificazione (Codice europeo dei rifiuti), in particolare per quanto riguarda la classe di pericolo, dipende dai componenti individuati all’interno di un RAEE.

In particolare le attività da sviluppare sono:
– Uno studio dei RoHS (Restriction of Hazardous Substances Directive), una serie di norme in materia di progettazione ecocompatibile dei prodotti EEE, compresa la nuova direttiva 2011/65 / UE che integra la direttiva 2008/98 / CE, il regolamento (CE) n.1907 / 2006 / REACH e la direttiva 2009/125 / CE.
Le misure riguardano la restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
– Analisi campione su alcune attrezzature mediche formate da diversi tipi di componenti. Si identificano alcune attrezzature complesse, controllandone le diverse parti. Per alcuni tipi di apparecchiature si analizzano i componenti considerandoli come elementi separati tipici dei RAEE (batterie, condensatori, stampanti …)
– Analisi campione su alcune attrezzature mediche al fine di verificare la presenza di sostanze pericolose. Si esaminano le sostanze contemplate dalla normativa RoHS: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (PBB), eteri polibromurati (PBDE).
– Analisi campione di alcune attrezzature medicali per verificarne la radioattività. Sono presi in considerazione anche i componenti radioattivi, poiché spesso presenti nelle apparecchiature medicali. L’analisi viene eseguita su campioni di pezzi di apparecchiature di uso frequente.

Risultati attesi:
– Studio della normativa RoHS per quanto riguarda le attrezzature mediche
– Analisi di 15 pezzi complessi di attrezzature mediche per una corretta caratterizzazione del pericolo di singoli componenti e materiali.

B3 – Gestione dei rifiuti di attrezzatura mediche, in particolare RAEE, da parte di istituzioni mediche (incluse le cliniche veterinarie)

Obiettivo dell’azione B3:

- regolare il sistema di gestione delle attrezzature medicali che un istituto ha deciso di scartare come rifiuti. (I rifiuti infetti – che rappresentano circa il 15% dei rifiuti ospedalieri – non sono presi in considerazione).

Il sistema è implementato sulla base delle garanzie di conformità e correttezza del produttore, e rispettando anche le norme di prevenzione dei rischi ambientali, di salute e di sicurezza. Le attrezzature dismesse, che non trovano una destinazione come donazione, sono gestite come rifiuto. Il sistema implementato presta particolare attenzione alla gestione dell’attrezzatura biomedicale.
CAUTO è autorizzata a gestire RAEE, in particolare apparecchiature appartenenti alla categoria 8 della direttiva 2012/19/UE: i dispositivi medici (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati e infettati), come attrezzatura per medicina nucleare, radioterapia, cardiologia e dialisi, analizzatori, congelatori, test di fertilizzazione. Altri apparecchi per diagnosticare, monitorare, curare e malattie, ferite o disabilità.

CAUTO opera secondo gli standard WEEELABEX (Waste Electrical and Electronic Equipment – Label of Excellence) definiti nel quadro del programma LIFE + del Forum RAEE.
CAUTO sottoscrive un contratto di sovvenzione con le istituzioni mediche per lo smaltimento dei rifiuti.

Per garantire una gestione corretta ed efficace dell’azione, sono previste, sia in Italia che in Romania, alcune giornate di formazione tra operatori di Cauto e di Ateliere Fara Frontiere, al fine di trasferire le competenze acquisite durante il progetto di start-up (sono previsti 8 viaggi della durata di una settimana).

Risultati attesi:
Gestione di 200 tonnellate di rifiuti provenienti da istituzioni mediche.

B4 – LABORATORIO PER IL RECUPERO DI APPARECCHIATURE MEDICHE

Obiettivo dell’azione B4:

- Promuovere la donazione di attrezzature mediche, stabilendo all’interno del sistema integrato proposto procedure che garantiscano una corretta gestione delle attrezzature (attrezzature diagnostiche e terapeutiche, strumenti per i test di laboratorio, attrezzature di riabilitazione, prodotti elettromedicali, attrezzature per centri medici professionali).

Il soggetto responsabile di questa azione è Medicus Mundi.

Nel corso dello svolgimento dell’azione, si raccolgono e si registrano immediatamente alcune informazioni di base relative all’identificazione del prodotto (classe, produttore e modello, condizione di lavoro e funzionamento, data di acquisto), il metodo di smaltimento (data, ragione, posizione) e alcune informazioni tecniche sul prodotto (presenza di un manuale, manutenzione in programma, peso e dimensioni).

La loro donazione avviene attraverso una dichiarazione o una ricevuta di erogazione liberale.

L’attività di laboratorio è organizzata come un processo produttivo completo, che inizia con l’acquisizione di attrezzature mediche e biomediche ritirate presso istituzioni o, in caso di piccole quantità o piccoli strumenti, accettate in laboratorio.

Successivamente vi è la fase di recupero, che in genere è particolarmente complessa a causa della sensibilità di alcune attrezzature specifiche e il possibile rischio per la salute del personale e dei pazienti nelle aree di destinazione.

Questa fase si sviluppa attraverso i seguenti passaggi:
– Accurata pulizia.
– Ricondizionamento in laboratori meccanici, elettrici ed elettronici.
– Adeguamento dell’apparecchio per garantirne la funzionalità. Quando necessario, sono acquistati pezzi di ricambio per ripristinare la piena efficienza del prodotto ricevuto.

Le parti inutilizzabili, metalliche, elettriche e/o elettroniche sono destinate a essere trattate come rifiuti e vengono prese in consegna da CAUTO.

Sono svolti test di funzionalità per la valutazione di apparecchiature elettrochirurgiche, ECG, defibrillatori e test di sicurezza per valutare la messa a terra di apparecchiature medicali.

Il ciclo previsto comprende anche un rilievo fotografico del prodotto, l’etichettatura e il recupero.

L’ultimo passo è l’imballaggio per lo stoccaggio in un’area dedicata del laboratorio.

I partner MED danno istruzioni al personale locale per garantire un uso e una manutenzione corretti delle attrezzature donate, attraverso formazione in loco e una sessione di tirocinio.

Risultati attesi:
n.200 attrezzature mediche ritirate e modificate
n.120 centri sanitari da cui ritirare le attrezzature
n.100 ricambi smontati
n.70 tonnellate di rifiuti non prodotte.

Risultati ottenuti:

Elenco attrezzature disponibili, aggiornato al 30/09/2016

 

B5 – DONAZIONE DELL’ATTREZZATURA MEDICA RECUPERATA ALLE ISTITUZIONI SANITARIE E AI DESTINATARI IN TUTTO IL TERRITORIO EUROPEO

Obiettivo dell’azione B5:
– Creazione di un corretto processo di donazione di attrezzature mediche a professionisti e a organizzazioni che operano nel territorio dell’Unione Europea, in particolare enti sanitari e sociali che svolgono attività di beneficenza. La donazione è estesa, inoltre, a cliniche veterinarie.

Soggetti responsabili: Medicus Mundi Attrezzature si occupa del percorso di donazione nei paesi occidentali, la cooperativa Ateliere Fara Frontiere nell’Europa orientale.

Le attrezzature mediche dismesse dalle istituzioni mediche rappresentano un’opportunità unica per offrire a basso costo attrezzature tecnologicamente adeguate e compatibili ai centri sanitari in Europa orientale e ad associazioni di beneficenza che operano all’interno dell’UE, mantenendo gli standard di funzionalità equivalenti.

Il progetto Life-MED fornisce un insieme di procedure regolate per controllare il processo di donazione e individua un sistema adeguato per consentire il riutilizzo.

La prima fase consiste nella raccolta delle richieste di attrezzature, tecnologie, mobili medicali e biomedicali da parte di potenziali beneficiari: autorità locali che gestiscono strutture sanitarie e/o attività sociali e sanitarie, congregazioni religiose, singoli professionisti, strutture di accoglienza per animali domestici, associazioni che si occupano della cura o della protezione di animali da compagnia e non.

Il passo successivo è la verifica circa l’adeguatezza delle richieste in relazione al contesto e alle reali necessità. In tal modo è possibile identificare le apparecchiature e i dispositivi medicali designati per la donazione, garantendo la coincidenza tra le richieste e le attrezzature disponibili in stoccaggio.

Un elemento fondamentale per un utilizzo efficace dell’attrezzatura è il rapporto con i professionisti sanitari locali che se ne occuperanno.

Sono in programma alcune giornate di formazione congiunta tra gli operatori di Medicus Mundi Attrezzature e la cooperativa Ateliere Fara Frontiere, con il supporto dei responsabili del marketing.

Risultati attesi:
n. 80 istituti che beneficiano delle attrezzature da riutilizzare
n. 150 dispositivi elettromedicali donati
n. 100 strutture sanitarie destinatarie di donazioni

B6 – DISTRIBUZIONE A PRIVATI DI APPARECCHIATURE E PICCOLI DISPOSITIVI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE

Obiettivo dell’azione B6:
– Organizzazione di un sistema di distribuzione nel territorio intorno all’area di intervento di Medicus Mundi Attrezzature di attrezzature sanitarie per la casa, quali letti ospedalieri, deambulatori, sedie a rotelle, stampelle, vari dispositivi medici (materassi antidecubito, aerosol, rilevatori di pressione sanguigna …)

I beneficiari possono essere: persone dimesse da strutture sanitarie che hanno bisogno di sostegno temporaneo per traumi, pazienti con patologie croniche che necessitano di dispositivi e apparecchiature per l’assistenza domiciliare, persone con malattie che richiedono specifiche terapie occasionali o continuative.

Il progetto prevede l’identificazione di uno spazio dove esporre alcuni campioni di attrezzatura per l’assistenza sanitaria a domicilio da mostrare ai potenziali beneficiari. E’ inoltre prevista l’individuazione di procedure per la cessione o per l’affitto di apparecchiature, attraverso la definizione di un contratto di cessione temporanea, che prevede tempi di consegna e assunzione di responsabilità per il loro utilizzo.

C’è un servizio di assistenza a chiamata durante il giorno per dare la possibilità di beneficiare dell’iniziativa anche a persone in una situazione di urgenza, come nel caso di dimissione ospedaliera. L’assistenza viene garantita telefonicamente, via mail e fisicamente.

L’intero servizio di distribuzione è supportato da un’azione di comunicazione del servizio attraverso la produzione di materiali promozionali e contatti con gli operatori sanitari.

Risultati attesi:
– N. 500 contatti per informazioni sulla distribuzione
– N. 200 apparecchiature di assistenza sanitaria a domicilio distribuite
– N. 50 piccoli dispositivi medici distribuiti

B7 – APPLICAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO IN ROMANIA ED  EUROPA ORIENTALE

Obiettivo dell’azione B7:
– applicare il sistema integrato promosso sul territorio italiano anche in Europa occidentale, nel contesto rumeno e in Europa orientale.

I meccanismi per lo smaltimento dei dispositivi e delle attrezzature mediche in Europa orientale differiscono in parte dalle procedure dell’Europa occidentale.

Ci sono anche diverse opportunità di riutilizzo in istituzioni mediche pubbliche e private, in cui si accettano differenti standard di funzionalità. Al contrario, le norme e procedure relative alla gestione dei rifiuti risultano identiche.

La cooperativa rumena Ateliere Far Frontiere è impegnata a svolgere sul territorio rumeno e in Europa orientale le attività descritte nelle azioni B1, B3, B4, B5.

Sono previsti contatti con i servizi sanitari in Romania in modo da coinvolgerli nel progetto Life-MED. Sono fissati incontri con le organizzazioni interessate al fine di presentare il progetto e di firmare accordi per la realizzazione del sistema integrato e per una valutazione specifica dei dispositivi dismessi.

Inoltre AFF durante lo svolgimento del progetto effettua una valutazione tecnica delle attrezzature medicali destinate ad essere dismesse da parte dei centri sanitari, proponendo loro le migliori soluzioni per lo smaltimento o il recupero.

Risultati attesi:
n.100 contatti con le istituzioni mediche
n. 150 pezzi di apparecchiature mediche trattate
n.30 tonnellate di rifiuti non prodotti
n. 50 tonnellate di rifiuti trattati

B8 – TAVOLO DI LAVORO NAZIONALE DELLA CONSULTAZIONE PER LA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA NEL CAMPO DELLA GESTIONE DELLE ATTREZZATURE MEDICHE DISMESSE

Obiettivo dell’azione B8:
– Coinvolgere varie istituzioni e consorzi nazionali che operano nel campo della gestione dei rifiuti per un confronto sui risultati di progetto, la definizione di procedure comuni e la raccolta di proposte di semplificazione o modifica legislativa.

L’azione consente di rendere l’attuazione del sistema di gestione integrata delle attrezzature mediche scartate – in particolare RAEE medicali – più vitale, efficiente e sostenibile, sia in termini di efficacia dei costi e di impatto ambientale.

Gli attori coinvolti nei tavoli di lavoro sono il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero della Salute, CONAI (consorzi catena per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti), il centro di coordinamento RAEE, le associazioni nazionali di ingegneri clinici e tecnici sanitari, le Università.

Il tavolo di lavoro, coordinato da Legambiente, apre un confronto con l’obiettivo di definire le linee guida per la corretta gestione dei rifiuti medicali, in particolare i RAEE, seguendo i seguenti passaggi: individuazione e analisi delle esigenze del sistema di gestione integrata e degli attori coinvolti; analisi della legislazione europea e non europea esistenti in materia di gestione dei rifiuti, in particolare RAEE; sezione dedicate all’interno di sito web MED, con un moderatore (Legambiente), incaricato di raccogliere input e di fornire le informazioni; incontri con gli attori coinvolti nella trattativa.

I partner coinvolti nelle altre azioni (A, B1, B2, B3, B7) sono in stretto contatto con Legambiente al fine di individuare sul campo le difficoltà operative, i vincoli, l’ambiguità della legislazione e in generale gli aspetti critici.
Vengono contattati anche società e consorzi che gestiscono i RAEE.

Risultati attesi:
– 10 incontri con le parti interessate
– stesura di linee guida per la gestione dello smaltimento delle attrezzature medicali in particolare i RAEE elettromedicali

B9 - VALUTAZIONE DEL CICLO DI VITA (LC)

Obiettivo dell’azione B9:

- Il confronto tra il nuovo sistema di gestione integrata MED con metodi più tradizionali in termini di prestazioni ambientali, al fine di quantificare i vantaggi ambientali ottenuti con l’innovazione introdotta.

Questa è l’azione chiave nel progetto, dal momento che può dimostrare l’efficacia degli obiettivi e azioni del progetto Life-MED.

Lo strumento metodologico per eseguire il confronto del nuovo sistema di gestione integrata MED con le possibili alternative è la valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA).
LCA mira a identificare e valutare l’importanza degli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita di un sistema di prodotto.

L’azione è organizzata in 2 fasi: stato dell’arte nel campo della LCA di apparecchiature medicali scartate, LCA di almeno 3 diversi tipi di apparecchiature medicali.

In particolare ogni LCA viene effettuata attraverso le seguenti operazioni (in accordo con gli standard internazionali riconosciuti, a cui si riferisce l’azione):

Task1: Definizione dell’obiettivo e della portata del LCA
Task2: Analisi dell’inventario del ciclo di vita (Life Cycle Inventory, LCI)
Task3: Valutazione dell’impatto del ciclo di vita (Life Cycle Impact, LCIA)
Task4: Interpretazione del ciclo di vita

Risultati attesi:
– Studio della bibliografia relativa alla LCA di attrezzature medicali dismesse
– Analisi della LCA di n.3 specifiche attrezzature mediche dismesse